dalle vostre imbucate speciali
Ornellik e Pat
Quando sono partita avevo solo una vaga idea di questa Budapest "sotterranea" che avremmo visitato con alcuni dei componenti del gruppo GSCAI.
Siamo partiti in undici, invitati da uno dei tanti gruppi speleo di Budapest, che Massimiliano già conosce da tanto, lui ormai va e viene da Budapest quasi ogni mese. Pare che sotto Budapest ci siano delle grotte bellissime da visitare, facili, non serve l'attrezzatura.
I nostri ospiti ungheresi ci metteranno a disposizione la loro sede per dormire e ci porteranno a visitare sei grotte, ma alcuni di noi già dall'inizio pensano di non visitarle tutte e defilarsi a vedere anche la città......
Ornellik ed io non andiamo molto spesso in grotta ed abbiamo aderito entusiaste a questa proposta estera, ma come spesso succede ci manca il tempo di prepararci e documentarci, così partiamo per questa avventura quasi senza sapere niente di Budapest e delle sue grotte. Ornellik, bravissima ha acquistato due guide ed un pò si è documentata, mentre io sono proprio all'oscuro di tutto.
Il giorno della partenza ci ritroviamo tutti all'aereoporto con il bagaglio minimo e tanta voglia di partire ......
Arriviamo tardissimo con l'ultimo volo, i nostri ospiti ci aspettano, siamo un pò in imbarazzo, la maggior parte di noi non conosce nessuno, e subito abbiamo una prima sosrpresa, non è più possibile alloggiare alla meglio nella loro sede ma ci dividono in tre gruppi e ci ospitano nelle loro case, non saremo più tanto indipendenti.
La lingua ungherese è terribile difficile da ricordare e da pronunciare perciò parleremo sempre in inglese e ci divertiremo in reciproche lezioni di lingua, ma loro conoscono la nostra ed il nostro paese molto molto meglio di noi.
Il primo giorno il tempo è stupendo, c'è il sole è primavera e fa anche caldo, sarebbe bello visitare la città e rimandare le uscite in grotta ai giorni successivi in cui il tempo è previsto brutto, ma non ce la sentiamo di farlo, i nostri ospiti sono più che gentili, si sono messi a nostra completa e totale disposizione e sono ansiosi di mostrarci le loro grotte, davvero non possiamo deluderli; così pian piano scopriamo che tutta la città si trova sopra una vastissima rete di grotte labirintiche che si estendono per km completamente diverse dalle nostre perchè sono state scavate dalle acque termali che risalendo a pressione hanno scavato dei cunicoli nel corso del tempo, lasciando quasi esclusivamente delle concrezioni a cavolfiore o pop corn; ora la falda si trova molto più in basso e quindi queste grotte sono asciutte, abbastanza calde ma scivolosissime a causa del fango che ricopre le rocce e le concrezioni che è stato compattato e reso quasi lucido dalle notevoli frequentazioni di queste grotte. Già perchè qui in grotta ci vanno in tanti fin da piccoli, è una specie di gioco che hanno lì in città a portata di mano, nelle grotte si entra facendo regolare domanda, per entrare ci vogliono le chiavi, gli accessi sono protetti da tombini o da porte di ferro.
Scopriamo che i nostri ospiti sono bravissimi, atletici quasi degli "spiderman" del sottosuolo o se preferite dei sinuosi serpentelli capaci di infilarsi nei buchi più stretti e quando dico stretti non potete immaginare quanto..... e si divertono davvero e ci guardano in continuazione per capire se anche noi ci divertiamo, ci interrogano preoccupati, vogliono sapere se siamo contenti o "arrabbiati" e già perchè noi invece abbiamo fatto la figura degli imbranati !
Certo loro sono a proprio agio, conoscono quei labirinti a memoria li hanno fatti tante volte, si scusano con noi, non vogliono fare i più bravi, si giustificano dicendo che è solo l'esperienza che hanno dei posti che gli permette di arrampicarsi come dei ragnetti e strisciare nei cunicoli senza rimanere incastrati.
Addirittura organizzano delle gare negli ambienti più larghi, a chi si arrampica meglio in posti assurdi lisci e senza appigli, sfruttando abilità davvero atletiche, poi con il sorriso dei bambini ci sfidano a provare anche noi.... pochi di noi tentano e nessuno ci riesce, meglio non farsi male!
Noi poco credibilmente spieghiamo che non siamo abituati a strettoie di quel genere e che siamo invece abituati a fare tutto in sicurezza con l'ausilio delle corde mentre loro non le usano mai anche quando servirebbero davvero; si limitano ad arrampicare o a disarrampicare.
Così ci aiutano, ci indicano dove mettere mani e piedi, ci proteggono nei punti pericolosi dove non si vede il fondo, sono davvero gentili e premurosi e noi non ce la sentiamo di dirgli che siamo stanchi di strettoie inimmaginabili e non vediamo l'ora di uscire al sole, si ci siamo divertiti, certo ci è piaciuto è una sorta di luna park naturale.
Mi aspettavo delle grotte belle piene di concrezioni in realtà non ce ne sono, se c'erano sono state distrutte in passato, ma è l'origine di queste grotte diversa da quella delle "nostre" che ne rappresenta il fascino, la loro unicità e te ne rendi conto guardando le mappe ed i plastici; sono davvero estese, un enorme labirinto come forse è fatto un formicaio e noi siamo davvero delle formichine..... mai avrei pensato di poter strisciare sulla pancia o sulla schiena in luoghi così stretti e contorti per centinaia di metri, infatti le strettoie non sono dei punti da passare tra un ambiente grande e un altro, ma sono continue per decine di metri prima di riuscire non dico a stare in piedi ma in ginocchio, continuano senza tregua e diventano sempre più strette, a volte è necessario togliere il casco, e devi affrontarle nel verso giusto a piedi o testa avanti e pancia o schiena sotto oppure sul fianco destro o sinistro, così ci passiamo parola dall'uno all'altro in inglese o in italiano per affrontarle nel modo giusto, come fanno loro, a volte è impensabile potersi girare e cambiare sistema quando sei già impegnato dentro o pensare di tornare indietro. Uno di noi, il primo giorno è dovuto tornare indietro, dopo poco, la sua corporatura robusta ma soprattutto la sua altezza 1,95 m non gli consentivano di passare!
La grotta del primo giorno, Solimar, era particolarmente ricca di strettoie, anzi era una strettoia senza fine per cui giunti a metà, essendo noi tutti doloranti alle ginocchia gomiti ecc. alcune delle nostre guide decidono per il gruppetto di noi donne Raffaella, Silvia, Ornella ed io, di cambiare il precorso del ritorno per fare una via più breve, ma ahimè il loro ricordo di questo ramo era labile sia nel percorso (si sono consultati con nostra grande preoccupazione più volte tentando e ritentando le direzioni) che nel ricordo delle dimensioni dei passaggi. E dire che Ornella ad ogni incrocio si chiedeva "Perchè prendiamo tutti i cunicoli che hanno delle croci sopra?" Ebbene hanno poi ammesso che non ricordavano bene, così in pratica il percorso che abbiamo fatto noi era forse più breve, non so, ma era un budello di passaggi strettissimi che diventano nel complesso sempre più stretti senza mai sfociare in ambienti più larghi, in pratica eravamo sempre sdraiati a strusciare o rannichiati in ginocchio. Non aveva mai fine: siamo usciti quasi due ore più tardi degli altri.
Io sono rimasta incastrata senza poter muovere niente e Anna,una delle nostre guide che era davanti a me è riuscita a tornare un pò indietro e a tirarmi per le braccia per un dieci centimetri dopodichè sono riuscita a far leva con i piedi e le ginocchia e passare; ma da quel momento in poi ho pensato solo al rettangolo di luce dell'uscita per arrivare fino in fondo.
Il giorno dopo non ce l'ho fatta e Ornellik coraggiosa è stata l'unica delle donne (italiane) ad andare!!
In compenso però noi che abbiamo fatto "sega" ne abbiamo visitate due turistiche sotto la supervisione di Anna che non ci ha lasciato andare da sole neanche in centro a visitare la città!
Il giorno successivo, non abbiamo potuto rifiutare e con la promessa di una grotta con poche strettoie ci siamo fatti di nuovo convincere, e ci siamo ritrovati a fare una ininterrotta serie di toboga scivolosissimi giù fino ad un sifone a meno 90 metri, alternati a disarrampicate in opposizione in fratture della roccia con il vuoto sotto e la roccia scivolosa e liscia come la cera!
Le donne del gruppo speleo ungherese sono davvero in gamba, preparate, capaci di insegnare con pazienza ed entusiaste delle loro grotte. Anche i ragazzi non sono da meno ma quelle che mi hanno davvero colpita sono loro, Anna, Sara, Cristina, Ginger, davvero toste!!
Nota splendida del dopo grotta sono stati i bagnetti nelle acque calde dei bagni termali, davvero splendidi e storici, dove ci siamo contati i lividi a vicenda......
Atmosfera stupenda la prima sera nella vasca esterna all'aperto, e poi la sauna con la cromoterapia e con l'aromaterapia.....
La seconda volta alle terme invece abbiamo provato le più storiche della città costruite al tempo della dominazione turca nelle quali c'erano anche le vasche separate per uomini e donne con ambienti ricchi di maioliche colorate a mosaico e vetrate colorate.
I nostri amici ungheresi sono stati davvero ospitali oltre ogni aspettativa, gentili, disponibili e premurosi, sempre, "sotto" e "sopra" Budapest; dovremo tornare a visitare questa città dove c'è tanto da vedere, abbiamo avuto solo un assaggio delle sue bellezze sotto il sole!
Pat
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