L’ultima volta ricordo che son sceso per il canale della croce in occasione della nevicata romana. Salimmo al monte Cervia in senso antiorario in uno scenario spettacolare con un metro di neve, immortalato da Alex. Lo stesso ripido canale lo percorse anche Giorgio dopo qualche giorno per una scialpinistica rara, recensita anche sull’Appennino.
Ci torno a distanza di anni per cercare, questa volta dal basso, il sentiero perduto. Un po’ girovago con Marco, compagno di escursione, sullo sterrato. Arrivo alla statua della Madonna, torno indietro. Ricordo la pinetina, sto per desistere e fare il largo anello per il crestone. La cartina de Il Lupo non riporta più il sentiero, ma ricordo che tanti anni fa lo percorsi su asciutto e trovai in alto un segno. Imbocchiamo un ripido pratone, dopo una trentina di metri un primo vecchio segno su un masso, a breve un secondo segno. Cresce la fiducia, ma ai margini del bosco non trovo più niente: nessun segno o tracce. A destra o a sinistra? La cartina mi aiuta e mi sposto a sinistra costeggiando la parte alta della pinetina. Tiro su dritto verso la cresta, dopo i due segni della partenza più niente. Ancora su, con qualche perplessità. Mi toccherà ridiscescendere? No: lentamente si intuisce che mi sto dirigendo verso l’intaglio della cresta, ecco l’uscita. Ed ecco alla fine il segno del sentiero che si era perso, chissà, forse a rincorrere il vento.
|