(Link alle foto qui: photos.app.goo.gl/vDoVW6ZEmDRW7K8Z9)
Questa è la domanda che Monica e Chiara hanno fatto ad un gruppetto di persone da loro “scelte” per fare un trekking estivo…. Ci ho pensato e ripensato, non perché non mi piacesse l’idea ma perché questo è un anno di cambiamenti e transizioni lavorative e pensavo di non fare vacanze….
Ma poi non ho resistito e… ho fatto proprio bene!!! :-)
Così dopo qualche pizza organizzativa un gruppo di 5 ben assortiti hanno deciso percorso e periodo… un sesto si è poi aggiunto senza avvertire se non a cose fatte… ma tant’è… non è poi un elemento che ha cambiato, per fortuna, i nostri equilibri!!!
10 agosto 2019: Roma – St. Rhemy – Si parte di sabato, 2 equipaggi in macchina, io sono con Monica e Andrea. Viaggio tranquillo con un po’ di traffico gestibile nonostante la giornata da bollino nero, e in effetti verso sud il traffico è da panico!!!
Alle 16.00 siamo a St Rhemy e l’arrivo verso Aosta è davvero emozionante perché il fascino delle montagne “puntute” che ci sono in valle D’Aosta ha un che di attraente e al contempo che incute timore e rispetto!
Sono nere e verdsi...naso all’insu’ procediamo fino al nostro posto notte che è in alto e isolato dal paese…. Chiara ha scelto un posto d’incanto e la vacanza inizia alla grande!
Molto comodo e confortevole questo alberghetto con 4 stanze e un ristorante ci riserva un balconcino con vista sulla valle che ricrea immediatamente l’animo.
Nonostante le tante ore in macchina in questo posto non i viene estro di camminare subito ma rimanere in silenzio e in pace, tanto da domani le gambe avranno modo di muoversi assai!!!
La cena è eccezionale…. Il sonno divino!!!
11 agosto 2019: St Rhemy – Bourg St. Pierre – Colazione in camera!!! :-D In realtà la nostra partenza è in orari antelucani per la presenza di personale all’alberghetto e così dalla sera prima abbiamo in stanza frutta/yogurt e quant’altro… Facciamo colazione tutti e 5 insieme e poi via per un caffè, recuperare il sesto in altro albergo e iniziare l’opera di spola per portare tutti e 6 al passo del Gran San Bernardo, inizio del nostro trek.
La strada verso St Rhemy paese è fiancheggiata da una moltitudine di fiori rosa che illuminati dal sole hanno un fascino specialissimo… anche perché sono altissimi… e scoprirò poi infestanti! ;-)
Essendo nel primo turno della spola al Passo ho modo di godermi il lago e di osservare le montagne puntute che ho intorno e con tanti licheni verdi che sul nero della roccia le rendono particolarissime.
Riuniti tutti e 6 partiamo baldanzosi, zainoni in spalla, escluso Ale che ha uno zaino più piccolo di quello giornaliero… ma afferma lui con peso specifico assai elevato. ;-)
Si scende per un po’ e poi si risale da un tornante stradale… Abbandonata finalmente la strada la salita è dolce e “verde”, sul primo colle, la Fenetre de Ferret, ci si apre il cuore per la vista sulle cime, anche se il Bianco purtroppo non si vede, ma la vista sulla valle sottostante, i laghi e il Bastillon è un incanto.
A occhio cerchiamo di capire dove sia il passaggio nell’altra valle e scommettiamo su uno a sinistra, perché il bastione centrale senbra invalicabile… e invece dopo una bella e riposante discesa tra i laghi il sentiero punta in alto e con una bellissima cengia di roccia nera stratificata ci porta al Col de Bastillon! Che spettacolo!!!
Da li la vista sul Velan e il Grand Combin fa mancare le parole…. Peccato per un drone ronzantissimo proprio mentre eravamo li’…. Il silenzio è proprio merce rara ovunque! :(
Iniziamo la discesa ed è tutto sentiero pietroso tra prati, mucche pezzate o nere carbone!
Scendiamo parecchio e un cartello alla fine della discesa indica il paesuzzo nostra meta ad ancora 1 ora e 40 di cammino…. Gambe in spalla, bordo lago, temperatura decisamente calda… Il paese non si vede, sali e scendi, scendi e sali e poi una odiosa carrareccia, prima piana poi in picchiata in discesa… ma il paese non si vede…. Dopo un paio d’ore un nuovo cartello ci prende in giro e segna 50 minuti alla meta… siamo stanchi, accaldati, coi piedi e le ginocchia cotte, abbiamo mangiato poco e nulla e…. ODIAMO le discese!!! :-D
Alla fine abbiamo scoperto di aver fatto 1600mt in discesa e 800mt in salita… e tutti noi avremmo di gran lunga preferito invertire la cosa!!!
Comunque si arriva sempre alla fine e il paese è ai nostri occhi un miraggio…. Troviamo più o meno fortunosamente il nostro albergo che è un buffo misto di albergo, motel americano, bar, benzinaio, cambio valute, in legno e animali imbalsamati, tutto in colori svizzeri al di fuori (compreso persiane, pareti e coprivater e asciugamani rossi!) e legno e suppellettili a go go all’interno!!!
Comunque sia in questo tuffo negli anni ‘60/’70, decidiamo di “schiantarci” tra docce e letti perché le gambe non vogliono più saperne di andare!!!
Ottima cena e a dormire presto. Domani previsioni di brutto tempo….
12 agosto 2019 : Bourg St. Pierre – Come previsto temporali forti nella notte, per fortuna dobbiamo stare 2 notti qui e purtroppo non possiamo fare l’escursione per vedere il Velan da vicino (troppe nuvole basse oltre la pioggia e il resto per salire a 3000mt).
Ci prepariamo ad una giornata di fermo, letture e scritture varie.
Una breve camminata di un paio d’ore in una pausa dalla pioggia ci permette di capire da dove ripartire l’indomani.
Per il resto si legge, si chiacchiera e ci si conosce un po’ di piu’…
13 agosto 2019 Bourg St Pierre – Col de Mille – Niente sole, nuvole basse…. Comunque oggi si parte verso il rifugio, anzi la Cabane come si chiamano in svizzera, a quota 2400mt. Circa.
Facciamo tutto il percorso nelle nuvole ma è un incanto di fiori, e acqua. Le gocce d’acqua ferme su cespugli d’erba, cardi, ragnatele, accendono tutto di una luce particolare. C’è come una “tenerezza” in tutto questo…
La camminata è tra vari sali e scendi e purtroppo non vediamo nulla di quel che ci circonda in alto o in basso…. Comunque è magico lo stesso!
Alle 11.30 siamo alla Cabane che è un gioiello tecnologico, nuovissimo, interamente autosufficente con eolico, pannelli, asini, etc.. Dentro è tutto di legno chiaro, organizzato a meraviglia, con vari dormitori e noi ne abbiamo uno tutto per noi!
Ci rifocilliamo e decidiamo di andare sul 3000 qui di fornte, Mt. Rogneaux, nella speranza di una vista panoramica. Sono 600mt da aggiungere ai 1000mt di stamani ma è presto, si cena alle 18.30 e c’è tutto il tempo… e la voglia dopo il fermo forzato di ieri!!
In 5 andiamo, salita molto bella tra prati pieni di fiori e poi roccia nera…. Io mi fermo all’anticima gli altri 4 arrivano alla croce ma la fortuna non vuole aiutarci per oggi, siamo e rimaniamo nelle nuvole con una vista ad altezza uomo… ne più su ne più giu’!
Riscendiamo e squarci di nuvole si aprono veloci per mostrarci ora un pezzo della valle, ora un tratto di cima innevata… e di nuovo tutto scompare…. Ma è incanto e magia assistere a questi spettacoli improvvisi.
Siamo felici, proprio felici di aver fatto anche questa escursione,
Alle 17.00 molta della valle è a vista, vedo laghi, qualche cima innevata in lontananza… il rifugio è pieno…. Pieno di bambini e giovanissimi…. I sentieri son vuoti…. Chissa’ da dove son saliti tutti! :-D
14 agosto 2019: Cabane De Mille – Cabane Panossiere – Stanotte mi son svegliata alle 2.00 e l’universo mi ha fatto un regalo: luna piena, un mare di nuvole ricopre la valle e le montagne tutt’attorno libere da nuovole nella loro silouette nera!!!! Un sogno!
Per non svelgiare gli altri non rientro a prendere la macchina fotografica ma mi godo il panorama da fuori e dentro il rifugio!!!
Alle 6.00 mi precipito fuori con la macchina fotografica perché le montagne si stanno colorando di rosa e presa dalla foga faccio ben 2 montarozzi con gli zoccoli da rifugio ai piedi!!! Fantastico vedere il gruppo de Bianco, finalmente il Grand Combin e il Velan. Davvero una meraviglia!!!
Ridiscendo rotolando a terra un paio di volte perché sul prato bagnato gli zoccoli di plastica non son proprio il massimo del grip!!! :-D
Colazione con finestrata su questa meraviglia di panorama e poi di nuovo tutti insieme sui montarozzi dietro al rifugio per scattare foto in pieno sole, questa volta scarponi ai piedi!!!
Iniziamo la tappa di oggi con una lunga discesa ed è tutto una meraviglia di fiori, abeti, pini mughi e un gran verde ovunque… Acqua e vari guadi fino ad uno spiazzo da cartolina: laghetto trasparentissimo, mille rivoli d’acqua, una capanna da pastori in pietra e tutt’intorno verde e le cime alte della svizzera a far da sfondo!!!
Dopo un bel tratto tra prati e boschi arriviamo a Bruson (un ristoro bordo strada) , colazione di mezza mattina e via di nuovo.
Si sale, si scende, ancora molto verde e ad una curva rimaniamo a bocca aperta: si apre davanti a noi la vista stupenda di una delle lingue di ghiaccio del Grand Combin…. Continuaiamo a camminare naso in aria, facciamo foto e non smetteremmo mai perché davvero è un paesaggio da non aver parole.
Prima di una salita bella ripida vediamo in lontananza un lunghissimo ponte sospeso sul ghiacciaio e il torrente di scioglimento e sappiamo che passeremo li!!!!
Ai peidi del ponte è fortissimo il rumore d’acqua e il passaggio sul lungo ponte tibetano è davvero emozionante!
Le seraccate del ghiacciaio attirano lo sguardo in continuazione. Per non parlare dei crepacci a forma di stella!!!
Mancano ancora 400mt di ripida salita ma è tutto una meraviglia per gli occhi di rocce, ghiaccio e le gambe vanno sul sentiero dove la testa e gli occhi sono altrove! Non sento più ne zaino ne fatica…
Arriviamo al rifugio e anche qui abbiamo una stanza enorme tutta per noi con finestra vista ghiacciaio!!!
C’è una doccia all’aperto (4 pallet a farne da pareti e un coperchio di pentola come maniglia!) e in 4 decidiamo di fare quella, all’inzio sono io la più convinta perché la vista è una meraviglia… inoltre c’è un gran sole, non c’è vento… ma poi Chiara è la prima che si butta dentro!!!
Alla fine ci si sente davvero corroborati e il sole scalda i tubi e l’acqua non è poi così ghiacciata… anzi diremmo tiepida!!!
Poi mi “premio” con una enorme fetta di torta alle mandorle e cannella e una tazzona di tisana!
La balconata del rifugio sul ghiacciaio è una meraviglia e questo sole dopo i due giorni grigi è un regalo davvero speciale!
La tappa di oggi è stata meravigliosa, la vicinanza col ghiacciaio un mito… la varietà di percorso fatta oggi non so se la vivremo ancora… per me è la tappa più bella!!!
Gironzoliamo intorno, chi scende al ghiacciaio, chi cerca angoli di silenzio…. Foto, nasi in su’… Questa tappa vale un trek!!!
La cena è buona… ancora bambini e giovani in rifugio… un po’ di confusione data dalle mille voci e dalla musica che mettono i rifugisti…. Ma angoli tranquilli se ne trovano sempre… per scrivere i “pensierini” come mi prende bonariamente in giro Chiara!
15 agosto 2019: Cabane Panossiere – Diga Mauvoisin – Cabane de Chanrion – Di primo mattino di nuovo vista fantastica sul versante nord del Grand Combin che mi sono goduta anche in piena notte, di nuovo luna piena ad illuminare a giorno!
Oggi è velato e i colori del ghiaccio spiccano meglio!
Colazione e poi via…. Una marmotta ci taglia veloce la strada…. E poi si comincia con una salita che tira un po’… ma dopo solo 200mt siamo in ciam al colle e la vista è mozzafiato sul ghiacciaio, sui suoi lati nascosti e sulla valle dall’altro lato.
In cima al colle è come essere su marte: rocce nere e rosse, a tratti quarzo rosa e bianco un tutt’uno con le rocce nere…. E poi zolle fioritissime…. Di nuovo un regalo tutto questo!
Scendiamo per un paio di nevaietti ancora in atmosfera “marziana” e vedimo l’altro lato dei ghiacci del Grand Combin con altre lingue che scendono a valle.
La discesa per prati davvero molto belli è piuttosto a picco e dopo i soliti 1000mt di zig-zag arriviamo ad un lago artificiale con una enorme diga!
In 4 si fermano al bar ma Chiara ed io decidiamo di toglierci presto da strada e “stradaioli” e iniziamo quella che sarà una nuova incredibile sorpresa: il passaggio per salire alla diga è nei cunicoli scavati nella roccia, belli perpendicolari, un poco bui, illuminati solo nei tratti in cui grandi pannelli fotografici spiegano la costruzione della diga tra il ‘51 e il ‘58 di poveri minatori!
Siamo molto ben colpite da questo tratto sdrucciolo, bagnato e buoi che ci porta improvvisamente al sole e sulla diga, che ci accoglie con uno spettacolo di acqua e cascate, la valle sottostante, le montagne sopra di noi che abbiamo appena ridisceso a picco, una immensa gettata d’acqua che da una roccia butta acqua d ghiacciaio nel lago lattiginoso….
Il percorso continua tra vecchie gallerie (freddissime!!!) e lati scoperti sempre vista lago e cascate.
Poi il sentiero viene fuori a mezzacosta ed è un tripudio di cascate e cascatelle che in alcuni casi superiamo passando all’interno… Il sole è alto e gli spruzzi si illuminano…
La tappa è ancora molto lunga, attraversiamo a mezzacosta sconfinati prati, pascoli, mandrie di mucche (che ci costringono a slalom tra la melma per non disturbarle troppo!!!), laghi alpini…
Poi ad un colle vediamo ancora in distanza il passaggio che ci porterà, forse, al rifugio di stanotte… quasi sconfortate per la lunghezza abbiamo una nuova sorpresa: a destra vediamo il circolo glaciale del Grand Combin, a sinistra cime aguzzissime e di nuovo pareti di un circolo glaciale antico e poi i due laghetti circondati da “piumini” bianchi!
E’ come benzian nelle gambe: e di nuovo si sale fino al colle per lo svalico...
Caspita… il rifugio non si vede….manco a dirlo…. Si deve scendere in modo parecchio ripido su una morena esposta e spaccata da un torrente, per poi passare il ponte, risalirla e …. poi ancora morena e laggiù poi il vuoto…. Sarà li sotto?!?!?!
Beh si… non proprio “li sotto”… c’è ancora da scendere…. Ma è li…. Abordo di un nuovo laghetto!!!
E’ un rifugio molto spartano… Luci a risparmio ma pieno di alpinisti: zaini enormi con corde, caschi, ramponi e piccozza…. Niente più bambini…. Ma diversi ultra sessantacinquenni e oltre … parecchio oltre… Uomini e donne… Alpinisti veri!!!!! Tutti al rifugio con carte e tazze di te fumanti a concordare i percorsi del giorno dopo!
Non c’è molto silenzio e così adotto la tecnica dei super tappi alle orecchie, fuori è troppo freddo e umido per stare… Sono a bordo di un tavolo vicino alla finestra e osservo i personaggi senza audio che riempiono di movimenti il salone del rifugio… sono affascinata da questo film muto e ripenso alla super tappa di oggi che ci ha preso più di 8 ore e i soliti più di 1000mt in salita e sopratutto più di 1200mt in discesa!!!!
La cena è buona… ma al fame è un po’ più di quel che ci danno! ;)
16 agosto 2019: Cabane de Chanrion – Rif. Champillon – Mi alzo di notte come sempre e mi godo silenzio e panorama… Ma dura poco…. Alle 4.00 molti degli alpinisti iniziano le manovre per le salite sui ghiacciai… E la pace dura poco…
Anche noi abbiamo il turno colazione alle 6.30 e partiamo presto perché questa sappiamo sarà la tappa più lunga del trek… danno oltre 9 ore più le soste… Chissa’!!!
Quel che “leggiamo” sulla carta ci da’ un’idea di lunghezza e impegno…. Ma quel che “vivremo” è un po’ più lungo di quel che avevamo letto!!! :-D Anche perché si tratta di percorrere le montagne lungo le profonde valli Aostane…
Comunque dal rifugio subito in salita per il Colle Fenetre de Durand, si fanno 400mt belli lunghi e comunque la vista dei ghiacciai distrae dalla fatica. Dopo 2 ore e mezza siamo in cima al colle e la valle che ci aspetta è davvero bella!!!
Qui è il confine e troviamo una targa che in modo aulico descrive il passaggio di Einaudi durante l’era fsciata in uangiornata di tempesta!
Subito dopo 3-4 stambecchi si palesano e di nuovo rimaniamo muti e incantati a vederli così agili e silenziosi sulal roccia di morena….
La prima discesa è a picco e ancora laghi, rocce e montagne puntute confortano lo sguardo e un po’ fanno dimenticare la fatica delle ginocchia….
Poi inizia una lunga, lunga, lunga, lunghissima cavalcata in quota che costeggia ogni valle, carrarecce comprese che per i piedi sono una tortura… AHI!
Alle 13.00 cerchiamo un po’ di riparo dal sole cocente per una sosta, mancano almeno 2 ore di cammino in piano con pettatat finale… le carte non mentono!!!!
Pero’ vediamo il Gran Paradiso… che bello che è nel suo lato inaccessibile ai piu’….
Come l’Universo vuole arriviamo alla salita finale: 300mt sotto un sole che ci cuoce…. Ma lassu’ c’e’ il rifugio…
E dopo un anticolle... e un altro anticolle compare!!!
La prima cosa che faccio è bere una cocacola… perché i rifugisti stanno mangiando e non possono indicarci stanze o altro….
La doccia calda è compresa e ce la litighiamo per farla e togliere polvere e stanchezza di dosso!!!
Poi di nuovo grandissima fetta di crostata fatta in casa in premio…. Durante la camminata mi dicevo “se ce l’han fatta quelli del CAI ce la faccio pure io”…. Vai a sapere che loro ad un certo punto hanno preso un trasporto locale per accorciare di parecchio la strada!!!!!! :-D Furbissimi…. E meno male che non l’ho saputo prima!!!!
Anche qui in attesa della cena c’è da godersi il meraviglioso balcone sulle cime di italia e svizzera…. E domani forse si vede il Bianco…. ;)
Cena superlativa…. Sonno anche di più nella nostra cuccetta da 4 posti!
17 agosto 2019: Rif. Champillon – St. Rhemy – Aosta – La colazione ci delude un po’…. Ma montagne all’alba con colori spettacolari viste le nuovole alte che si colorano a tavolozza!!!
Saliamo subito dietro il rifugio…. Vogliamo arrivare in cima ai 300mt presto per cercare di vedere il Bianco…. Speriamo sia scoperto….
La salita è dritta per dritta senza un attimo di fiato…. Ma poi al colle la vista del Bianco fa dimenticare tutto…E davvero fa mancare il fiato!!! Buttiamo gli zaini a terra e saliamo su un piccolo colle a sinistra per essere ancor più in alto… Non una nuovola sul Bianco e la cima rosa per il sole che sorge….E poi a colpo d’occhio tutt’intorno il Velan, Il Grand Combin, laggiu’ forse il Rosa, il Gran Paradiso...e ok… è arrivato il momento…. Piango di commozione…. Ed è subito immensa gratitudine per quel che vedo, per dove mi portano i miei poveri martoriati piedi, doloranti e maltrattati!! :-D
E poi discesa, lunga, lunga, lunga, lunghissima… Per fortuna gran parte è in boschi di abeti che sono bellissimi… e le mie gambe vanno….
Man mano che si scende scopare la vista delle montagne e purtroppo gli ultimi metri sono su asfalto…. Un ritorno un po’ scioccante e per questo in 3 decidiamo di fermarci al passo del Gran San Bernardo per respirare ancora montagna prima di scendere ad Aosta…
Al passo c’è un famoso Ospizio e un allevamento di cani San Bernardo.
Grazie a Chiara che aveva “studiato” cosa fosse questo sopizio andiamo al museo e scopriamo cose interessantissime su questo passo, perché si chiama cosi’, chi era Bernardo, la storia dei cani san Bernardo e del primo salvataggio, e facciamo un tuffo nel passato della montagna, di come son nate le prime guide alpine, i passaggi con corde, i primi sci, i primi bastoncini da sci…..
3 ore di storia e di contatto coi cani… Alti, belli, snelli….
Un ultimo regalo di queste montagne!
Terminiamo la vacanza in un Aosta stracolma di turisti (del resto è il we ferragostano, anche se noi tra le montagne lo avevamo dimenticato) ma con una super cena e un brindisi a noi e alle montagne… passate, presenti e future!
Tiziana
Grazie ai miei compagni di viaggio, eterna riconoscenza in particolare a Monica per aver lanciato l’idea, a Monica e Chiara per tutta l’organizzazione dei rifugi, a Chiara per la visita all’ospizio del San Bernardo (e la degustazione di prosciutto di St. Rhemy!), ad Andrea per aver studiato il percorso al cm!!!!
Link alle foto qui: https://bit.ly/3KsLcqV |