Domenica 10 maggio, ancora non sono tornato in montagna nonostante le timide aperture della Fase 2. Anche oggi mi dirigo da Trastevere verso il Gianicolo, pronto a vagare senza mete particolari. Giunto ai piedi della Scalea del Tamburino mi scatta la voglia di provare un pò di salita. Durante gli allenamenti urbani ho passeggiato per alcune ore però sento che mi manca “lo scalino” e allora inizio con qualche titubanza una serie di salite. Durante questi allenamenti il rischio è la ripetizione e la noia, ma tutto sommato vado, cambio le pendenze, ovviamente salgo e scendo. Poi a poco mi rilasso un po' e comincio a pensare alle mete su cui puntare nei prossimi week end, come ricominciare con gradualità. Fortunatamente “l’ambiente” è bello, è una di quei miracoli urbanistici romani del 900 che presenta il suo fascino. E poi ho i tanti ricordi che mi accompagnano avendo da sempre vissuto nel quartiere, primo tra tutti la frequentazione del liceo Kennedy che domina, poco dopo la fine della scalinata, la città di Roma. Per cinque anni ho salito la scalinata sempre con piacere e mi dava la svegliata mattutina prima di entrare in classe, e poi le belle e spensierate chiacchierate con gli amici sia nella salita che nella discesa le ricordo tuttora: forse i prodromi delle escursioni che sarebbero da li a poco iniziate. Ma lo sguardo va anche verso la contemporaneità e soprattutto verso gli sconosciuti compagni di escursione che alla dovuta distanza seguono l’altalenante percorso. Ci si guarda con un po' di curiosità, ci si studia e si cerca di capire le motivazioni dell’allenamento. Non si arriva al “Buongiorno” ma ne avrei quasi voglia. Raggiungo l’obiettivo di venti salite, anche se giunto intorno alla quindicesima comincio a sentire un ginocchio un po' incriccato, probabilmente per la ripetizione meccanica del movimento, e ammorbidisco con un paio di salite salendo per la splendida via Dandolo. Bene sono soddisfatto e mi viene la curiosità di sapere quanto è stato il dislivello , allora prendo un bastoncino per misurare il gradino, conto le rampe che sono 6 da 21 gradini.
Arrivo a casa dopo qualche altro giretto per Villa Sciarra e prendo il centimetro per misurare il bastoncino: 17 cm
Sviluppo il calcoletto: 17x21x6x20=42840 cm poco più di 400 metri, tutto sommato un dislivello dignitoso!
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