Centenario

6 settembre 2008

"..... e perchè non facciamo anche noi il Centenario??? "

Questa la proposta buttata lì a luglio a Tiziana ,dopo aver sentito i commenti entusiastici di Ornella ed i suoi compagni che avevano appena realizzato l'impresa.
Con la segr-scarca-Tiz c'è poco da scherzare, ti prende alla lettera e inizia a lavorare come una formichina....operaia. Non è bastata la Corsica a distoglierla dai suoi propositi ,per questo appena tornata mi ha comunicato che il 6 settembre " siamo impegnati ! "
La organizzazione prevede un numero esiguo di persone, ben selezionate , rappresentanti dei vari gruppi ;
così vengono coinvolti il mitico Traforato Franco, una garanzia , Giuliana V. ,un ritorno di fiamma all'escursionismo e le sue sorprendenti amiche di cordata Rosa e Cristina. Essendo l'unico MR , coinvolgo l'esperto di ferrate dolomitiche Federico che si unisce con entusiasmo.
La spedizione prevede il pernotto all'ostello di C.Imperatore che è stato risistemato e ripulito rispetto agli ultimi anni.
Arriviamo giusti per l'ora di cena , anzi nel momento peggiore , quando ci comunicano che è quasi finito tutto....salvo le salsiccie che ritroviamo in abbondanza anche per dessert !
Dopo aver lasciato un'auto a Fonte Vetica , ci abbandoniamo tra le braccia di Morfeo, allietati dalla dolce ninna-nanna di Franco, che previdente, ha portato anche i tappi per i suoi amici.

La feldmarescialla Von Tiz ha stabilito che la sveglia sarà alle 5 ....!!!
I commenti per la colazione li evito per non esser troppo cattivo, ma sull'ospitalità di questo posto , si potrebbe parlare a lungo.
Partiamo alle 6 e dopo pochi minuti andiamo a dare la sveglia a Giorgio e Sara che hanno messo la tenda vicino a Vado di Corno.
In 1 ,40 minuti raggiungiamo il Brancastello, non so se sospinti dal vento furioso o dall'entusiasmo dell'impresa.  Qualcuno obietterà che proseguendo con questo passo , scoppieremo prima del Prena .....
Giuliana sempre in testa ,con Tiz e  Franco a seguire, lottando per rimanere dritti sulla via , in pochi minuti ci troviamo all'attacco delle Torri di Casanova ,spettacolari con i loro pinnacoli , affascinanti per la ferrata che le percorre . Qui ci raggiungono, finalmente, Sara e Giorgio, che vedremo solo in questo attimo fugace, prima di spararci la loro polvere . 
Con gli imbraghi ed i caschetti affrontiamo le scalette ( a banana ) e le salite con il cavo d'acciaio,  godendo nella salita e arrampicando sulle facili pareti delle Torri.
"Sbrighiamoci" urla la scarc-segr-Tiz , "c'è un appuntamento da rispettare con gli amici che salgono dalla Brancadoro! "
In effetti pur essendo ancora sotto l'Infornace, abbiamo rispettato i tempi previsti per l'appuntamento a pranzo sulla cima del Prena.
Con la radio LucaTeo ci comunica di esser " un pò in ritardo..."
Le guglie dell'Infornace sono ammalianti, finalmente vediamo in tutto il suo splendore il vallone di Fossaceca, magicamente immortalato da Fede nella traversata scorsa. Siamo alla forchetta di S.Colomba, un affaccio spettacolare sul versante teramano e aquilano.
Tra le cime dell'Infornace , nel saliscendi, ci si perde , per ritrovarsi poi appesi su qualche cavo ,in un tourbillon di sentieri e  vie di roccia "marcia" , come fossero castelli di sabbia bagnata costruiti
 da qualche bambino .
Finalmente alle 12 sbuchiamo in cima ,osservando da più vicino  il Prena. Facendo i calcoli sui tempi residui, ci sorprendiamo in vantaggio rispetto alle tabelle della guida.....
Dopo esserci ricompattati ,ricominciamo a salire verso il Prena .Ormai è questione di minuti, poi assaporeremo un meritato break nella lunga traversata , pranzando con gli amici della Brancadoro. Non c'è nulla di scontato in montagna, tantomeno gli appuntamenti ....
così dopo la salita estenuante arriviamo in vetta alle 13 ,ormai sono quasi 7 le ore trascorse sul Centenario, ma la vista del Camicia a portata di ....piede ci conforta molto. Abbiamo almeno 6 ore abbondanti di luce, per cui possiamo concederci tempi tranquilli.
Le chiamate via radio al  gruppo Teodori-Tibaldi-Cimagalli non lasciano speranze di un rendez-vous in cima, i loro tempi si sono allungati e non coincidono più con le nostre esigenze . Nel frattempo in lontananza scorgiamo le lepri Sara e Giorgio che hanno raggiunto l'ultimo fuggitivo del Centenario, Mauro Graziani.
Dopo il pranzo e le foto di rito, ripartiamo.....ma non si uccidono così i cavalli ????
La videocamera di Fede continua a lavorare all'unisono con la mia digitale, con la certezza che gli occhi memorizzano bene i luoghi incantevoli che attraversiamo ma poterle rivedere a distanza di tempo permette di rivivere le stesse emozioni .
La discesa nel versante nord del Prena è un'altra faticaccia che s'aggiunge al resto, come se non bastasse.....Il sentierino è assai disagevole, con i sassetti fastidiosi che s'infilano sotto i piedi , incrinando il già precario equilibrio.
Qui il vento almeno si placa, aumentando però la temperatura , ci dirigiamo velocemente al Vado di Ferruccio , uscita d'emergenza  dal Centenario.
Nonostante qualche crisi di fatica, la volontà di tutti è proseguire ancora; il Camicia è lì ....e non sono le frasi di monito di Ornella sulla difficoltà di salita che ci fermeranno.
In effetti , prima della salita finale , Cristina provvede al "cambio gomme", ovvero la risistemazione delle fasciature dei piedi.
Anche Rosa , dopo aver superato un momento di brutti ricordi,  lascia trasparire una  stanchezza profonda; al contrario Franco e Giuliana possiedono ancora le energie per superare l'ultima ascensione nello sfasciume della cresta ovest .
Siamo sotto la mitica parete nord che si staglia sul versante teramano in tutta la sua inviolabilità ,  illuminata dal sole al tramonto , si tinge di un giallo ocra ,incrementandone la tonalità della roccia ricca di zolfo (???).
Ultimo sforzo attraverso un camino estremamente scivoloso che sbuca sulla cresta, laggiù in lontananza ,mirabile visu, s'intravede la croce !
Incredibile, ce l'abbiamo fatta, dopo quasi 11 ore di cammino.
La gioia è pari solo alla fatica profusa , ma  non si può descrivere con le parole o gli scritti , bastano gli sguardi intercorsi tra tutti i partecipanti e l'emozione è un momento .....!
La discesa nel vallone di Vradda è, tanto per rimanere in tema, estenuante; 900 mt in discesa non sono veloci ma lunghissimi. 12 ore in totale !!! 1700 mt dislivello in salita 1800 in discesa
La vista all'arrivo degli amici Giorgio e Sara con Ornella che ci è venuta ad accogliere , sono una visione paradisiaca.
Gli arrosticini e la birra con gli altri del gruppo Brancadoro , suggellano un successo indimenticabile , vivamente consigliato agli amanti della MONTAGNA.

GRAZIE a tutti per la magnifica Compagnia ed in particolare a Tiz per aver reso possibile  un sogno.

 

Saluti Montanari!

Giampaolo Maoloni

foto: http://outdoors.webshots.com/album/566700899tuVSVR

 


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