22 febbraio. Domenica mattina ore 6.00 suona la sveglia! Mi alzo, con il solito rituale mi riconcilio con il mondo bevendo un buon cappuccino fumante e leggendo un libro; quindi preparo le ultime cose e sveglio mio figlio.
Ore 7,30 arriva Carla (questa volta mi è andata bene servizio a domicilio!!!!) e insieme ci dirigiamo verso P.zza Sassari dove ci aspetta il resto della comitiva: Luca Teo, Silvia, Giampi, Roberta, Michela e nuovi amici Tiziana, Nicola e Pietro. Ovviamente ci sono anche loro i cuccioli: Federica, Andrea, Lucrezia, Andrea M., Fabio, Gabriele e Valentino.
Ore 8,20 al grido “…..muoviamoci che la giornata è un mozzico!” il corteo di macchine si avvia diligentemente in fila indiana e dopo la rituale sosta per la colazione, si procede fino a destinazione: un parcheggio nella campagna viterbese da dove ha inizio il nostro avventuroso percorso.
In breve ci troviamo immersi in un’atmosfera d’altri tempi: speroni di tufi ci circondano, ci inoltriamo attraverso zone coltivate a noccioli e lungo il cammino scopriamo resti di tombe, di templi votivi che si svelano all’improvviso colpendo il nostro sguardo e incuriosendo i bambini.
Luca descrive ogni singolo monumento e dopo qualche sosta troviamo una radura dove aiutati dai nostri cuccioli allestiamo un fuoco per cuocere le salsicce che riusciamo ad accompagnare con del buon vino!
Dopo la sosta pranzo si riparte verso le cascate. Cammina cammina lungo percorsi a volte resi difficili dal fango scivoloso giungiamo a costeggiare il fiume. Sulle note di Indiana Jaones giungiamo finalmente alle cascate. Stupende!!! E mentre eravamo ancora meravigliati dallo spettacolo che la natura ci offriva Luca si è esibito in un numero fuori programma: guado del fiume alla gatto silvestro! Per un istante chi gli era più vicino è rimasto senza fiato e nel silenzio si è udito il grido preoccupato di Silvia. Ma tutto a posto ci rassicura la nostra intrepida guida dopo essersi rialzata!!! A questo punto dopo il guado del fiume abbiamo risalito una paretina insidiosamente fangosa e poi via alla ricerca della via che ci riconducesse alle macchine.
Cammina in avanti, svolta a destra, nuovo guado del fiume e poi ancora avanti e poi no meglio tornare indietro e proseguire verso l’altra direzione….ancora avanti, ma questa non è la strada che avevamo fatto…. E così con i bimbi che cominciano a chiedere insistentemente “quanto manca?” proseguiamo e mantenendo i Monti Cimini alla nostra destra ci incamminiamo su un sentiero che taglia ortogonalmente i campi e magicamente ritroviamo la via perduta!
Lieto fine con un tramonto meraviglioso che colora i nostri volti felici per la bella giornata trascorsa in allegria e amicizia.
Prez
Foto di Giampaolo Maoloni
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