Poco più di un annetto fa ho scoperto l'uso del monopattino come mezzo di trasporto. Con un pizzico di invidia guardavo ai monopattinisti che agilmente si districavano nel traffico romano. Mi sono fatto coraggio da boomers ed ho cominciato ad usarlo non senza timori, perché trovarsi a fare il birillo non è tranquillizzante. Ma ho scoperto una mobilità estremamente pratica, leggera, a bassissimo consumo con costi irrisori. Ora ogni volta che riprendo l'auto ho "crisi di astinenza" da monopattino.
Quando ne parlo o lo uso avverto messaggi di preoccupazione, simpatia, ironia, scetticismo e direi a volte di derisione. Ma lentamente mi sono ritrovato a subire alcuni piccoli episodi di aggressione verbale durante la circolazione. Ho capito di essere entrato a far parte di una piccola comunità di odiati a fronte di una ben più ampia comunità di odiatori. Ho scoperto che quel "pizzico di invidia" di cui parlavo all'inizio per molti è "un pizzico di odio" che inizia spesso con il "non sopporto quelli che..."
Ed ecco che il fiuto politico ha
lanciato il grido "c'è bisogno di regole" e così quel piccolo spazio di leggerezza e libertà è stato travolto da una imponente serie di misure. Quale più ghiotta occasione per dare in pasto ad un nutrito gruppo di odiatori uno sparuto nucleo di odiati. Ed ecco: assicurazione, casco, targa, doppi freni, doppie frecce riduzione di velocità. Un accanimento di norme tecniche e amministrative che disincentiveranno l'uso del mezzo a dimostrazione di una efficienza ed efficacia di governo mai vista prima. Per non parlare anche del danno economico e spreco. Chi possiede un monopattino sarà costretto a sostituirlo (che spreco!), le aziende che hanno stock di magazzino dovranno svenderli (all'estero probabilmente).
W il monopattino!
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