25-28 aprile 2024
Da molto tempo avevo in animo di fare in bici la traversata dei due mari.
La mia idea iniziale era di attraversare lo stivale sul "nostro" Appennino, tra Lazio e Abruzzo. Ma siccome quelle strade le ho già pedalate quasi tutte, ho pensato di spostarmi più a nord, tra Toscana e Marche, per esplorare zone che conosco meno.
I 4 giorni offerti dal ponte del 25 aprile si prestavano bene alla realizzazione del progetto. Certo, l'arrivo dell'inatteso "colpo di coda" dell'inverno mi ha fatto temere di dover rimandare tutto. Poi, per fortuna, la situazione è migliorata, almeno in parte, e ho deciso di tentare la sorte.
Ho provato a cercare "complici" per l'impresa, ma tutti, per un motivo o per un altro, hanno dovuto declinare l'invito; ergo, si è trattato di un cicloviaggio in solitaria, cosa comunque non nuova per me. 😁
Solitamente, in viaggi del genere a me piace andare alla ventura, senza prenotare nulla. Ma stavolta, essendo giorni di ponte, non era il caso di rischiare: quindi ho prenotato in anticipo i 3 pernottamenti a Buonconvento, Anghiari e Urbino.
Giovedì 25 aprile
Follonica-Buonconvento
Esco di casa alle 5.30 per prendere il treno delle 6.12 per Follonica. Il successivo sarebbe troppo tardi, alle 10 passate.
Arrivato a destinazione poco prima delle 9, è d'obbligo una foto in riva al mare per certificare l'inizio della traversata. Qui il cielo è completamente sereno.
La prima meta è la cittadina di Massa Marittima, sulle prime alture della Maremma. La strada, in questa parte iniziale, è una statale poco piacevole ciclisticamente parlando. Se non altro è bella larga e le macchine mi passano a debita distanza.
Una prima salita, duretta, mi porta nel bel centro medievale di Massa Marittima, con il suo splendido duomo romanico.
Ripartito da Massa, poco dopo lascio la statale e prendo una bella strada con poco traffico (altra salita 😅). Nel frattempo il cielo si è rannuvolato e comincia a pioviccicare. Per fortuna sono poche gocce e dopo una mezz'ora cessano del tutto.
La strada mi porta fino alla celeberrima abbazia diroccata di San Galgano, che naturalmente mi fermo a visitare.
Proseguo in un continuo saliscendi, attraversando la Val di Merse e salendo poi al grazioso borgo di Murlo che si affaccia sulla Val d'Arbia, mia meta odierna.
Il paesaggio della Maremma è bellissimo, ma le colline senesi, che alternano il verde al colore bruno delle celebri "crete", punteggiate da casali e castelli isolati, sono una vera gioia per gli occhi. 😍
Il tempo, per fortuna, ha retto e non ho preso altra pioggia.
L'ultima discesa mi porta a Buonconvento, graziosa cittadina medievale attraversata dalla vecchia via Cassia. Qui prendo possesso della stanza e, dopo una bella doccia rigenerante, esco a fare quattro passi per il paese, prima di infilarmi in un buon ristorante toscano (non di sola strada vive il ciclista 😋).
Venerdì 26 aprile
Buonconvento-Anghiari
Ieri sera sono crollato prima delle 22 e ho dormito fin quasi alle 7. Quindi stamane mi sento riposato e pronto ad affrontare un'altra giornata in sella.
Dopo un'abbondante colazione, parto in direzione di Asciano. L'aria è freddina, ma non importa, perché quasi subito inizia la salita. 😅
Faccio una sosta nella bella abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
Continuo ad ammirare la bellezza del paesaggio senese. Quasi a ogni curva mi fermerei a fare foto... 🤩 ma anche oggi ho parecchia strada da fare; inoltre il meteo prevede temporali verso le 16 e vorrei cercare di anticiparli.
Supero Asciano e Lucignano, scendendo quindi in Val di Chiana. Qui percorro una parte del sentiero della bonifica (che va da Chiusi ad Arezzo), unica parentesi di sterrato in tutto il viaggio.
Arrivo ad Arezzo dove, nella mia idea originale, si sarebbe dovuta concludere la tappa odierna. Ma tutti gli alberghi e B&B che ho contattato erano pieni (infatti il centro storico è affollatissimo di turisti).
Quindi, dopo una breve visita e una meritata pausa pranzo, riparto per fare gli ultimi 25 km che mi separano da Anghiari. Per arrivarci bisogna superare il valico della Scheggia. Sono solo 250 m di salita, ma piuttosto dura e continua (o forse sono io che sento la stanchezza dopo gli innumerevoli saliscendi di oggi).
Superato il valico e sceso sul versante opposto, penso che ormai è fatta e le fatiche sono finite. See, magari... 😅 Anghiari si trova in cima a un'altura per scalare la quale mi aspetta un altro simpatico strappo al 10%. Ma se non altro sono riuscito ad arrivare asciutto.
L'albergo si trova proprio nel centro storico. Il tempo di registrarmi e prendere possesso della camera, che fuori comincia a piovere.
Precisione chirurgica!! 😄
Sabato 27 aprile
Anghiari-Urbino
Bello dormire nel centro storico, in mezzo alle case medievali... peccato che vicino ci sia non uno, ma due campanili che battono tutte le ore e le mezz'ore, anche durante la notte! 😱😂
Mi sveglio verso le 6.30: fuori pioviccica e il paese è immerso nella nebbia. Sembra il 27 novembre, non il 27 aprile! 😅 Siamo passati da un inverno primaverile a una primavera autunnale. 🙄
3BMeteo vaticina che dopo le 8 la pioggia dovrebbe cessare. Mi preparo con calma e scendo a fare colazione.
Alle 8.30 smette effettivamente di piovere e io monto in sella, scendendo in picchiata per la lunga "fettuccia" che collega Anghiari a Sansepolcro. Dopodiché inizio la salita verso il valico di Bocca Trabaria, che costituisce la Cima Coppi, ossia il punto più alto di tutta la traversata. Per inciso, io ero convinto che in tutto il viaggio avrei toccato solo la Toscana e le Marche; invece scopro che la salita a Bocca Trabaria è in Umbria. 🤓
Nei primi 250 m di salita pedalo ancora nella nebbia; poi finalmente "buco" la coltre nuvolosa e la Val Tiberina mi appare come un lago di nuvole bianche.
La strada è quasi deserta, forse anche a causa del tempo brumoso che invita a restarsene a casa; lungo tutti i 700 m di salita incontro sì e no dieci macchine e un unico ciclista.
Man mano che salgo, il paesaggio assume un aspetto quasi alpino. Inoltre vedo che da ovest si fa strada un po' di cielo azzurro che mi fa ben sperare per il prosieguo della giornata. E infatti, proprio quando arrivo al valico fanno capolino i primi raggi di sole. ⛅
La lunga discesa sul versante opposto mi porta ad attraversare diversi graziosi paesi dall'impianto medievale: Mercatello sul Metauro, S. Angelo in Vado e Urbania. Qui inizia una seconda - molto più breve - salita che mi porta in vista di Urbino, mia meta odierna.
La città è ancora più bella di quanto mi ricordassi (l'ultima volta ci sono stato quasi 20 anni fa). L'albergo che ho prenotato è proprio nel centro storico, a pochi passi dal Duomo e dal Palazzo Ducale.
Dopo la doccia esco a fare un giro per la città, animatissima di turisti e di giovani universitari.
Per cenare scelgo una trattoria dall'aspetto casareccio. Urbino è una delle patrie del tartufo, ma ovviamente questa non è la stagione, quindi i ristoranti non lo propongono. Mi consolo con delle ottime pappardelle al cinghiale e del pecorino di fossa servito col miele. 😋😋 Una vera leccornia!
Domenica 28 aprile
Urbino-Pesaro
Stamattina, finalmente, aprendo la finestra vedo un cielo azzurro. 🌤 Non posso certo lamentarmi, visto che in questi giorni ho sempre schivato la pioggia... ma almeno una giornata con un clima un po' più primaverile ci voleva! 😅
Oggi la tappa inizia con una lunga discesa da Urbino verso Pesaro. Se seguissi la strada più breve, in un'ora e mezza arriverei a destinazione... ma ovviamente ho altri programmi. 😉 Dopo una ventina di km devio per andare a visitare il castello di Gradara (teatro della celeberrima storia di Paolo e Francesca).
Si tratta di un borgo fortificato di origine medievale, perfettamente conservato; purtroppo un po' snaturato dal turismo di massa, con tutto il corredo di negozi di souvenir, bar e ristoranti; ma comunque molto suggestivo.
All'apice del borgo si trova la rocca vera e propria, che non entro a visitare perché c'è la fila... però faccio il giro delle mura sul camminamento di ronda, scattando foto a raffica. 🤣
Ripartito da Gradara, vado a prendere la strada panoramica della Riviera di S. Bartolo, che percorre il tratto di costa alta tra Gabicce Mare e Pesaro. Si tratta di un percorso sinuoso e in continuo saliscendi (non ne ho ancora avuto abbastanza 😂). Tra l'altro, per intercettarlo da Gradara devo superare un simpatico strappo al 18% 🥵. Però ne vale la pena: la strada offre splendidi affacci a picco sul mare, inoltre passa per un altro borgo molto carino: Fiorenzuola di Focara, dove faccio anche pausa pranzo, beatamente seduto al sole. ☀️😎
Infine percorro gli ultimi 13 km (ancora in saliscendi 😅) per arrivare a Pesaro, meta finale del viaggio, dove prendo il treno IC per Roma.
In totale ho percorso 360 km con circa 4800 m di dislivello.
Alcune foto del viaggio: https://www.ergaspa.net/foto/tirreno-adriatico/
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