Siamo in 7 sulle vetta dell'Intermesoli alle 13,00 del 9 maggio. Un gruppo di 6, davanti a noi, ha già cominciato a scendere. La giornata è bella, ma non spettacolare. Il vento comincia ad addensare nuvoloni neri sul Corno grande e sul Cefalone; ogni tanto anche noi siamo nella nebbia .... batto i denti dal freddo nonostante Goretex e cappello. Anche Sara non ne può più e si prepara per scendere .... già, Sara, dopo 4 ore abbondanti di salita dai prati di Tivo, di cui 2 e mezzo con gli sci in spalla, si accinge a fare la sua prima vera OSA ... sono un pò preoccupato .... ha già fatto il Majori è vero, la Virgola al Redentore e tante BS e BSA quest'anno. E' forte e determinata, ma questa discesa, seppure larga e di pendenza non eccessiva, è pur sempre uno scivolo continuo a 35° per 700 m di dislivello, senza nessun pianerottolo, conca o cambio di pendenza; insomma se casca, non lo so se riesce a fermarsi e se non gli sto vicino e non la placco subito, non credo di riuscire a fermarla neanche io. Non ci sono pericoli oggettivi (salti o massi affioranti) e la neve è primaverile, morbida e bellissima, però una scivolata di centinaia di metri a 20-30-40 all'ora, ti può segnare psicologicamente per tutta la vita; senza contare la probabilità, cadendo, di prendersi uno sci in testa (il casco mai, eh?) o mettere un piede/mano male e procurarsi una brutta distorsione al ginocchio o alla spalla. “Le devo stare vicino, almeno nella prima parte, così prende fiducia” continuo a ripetermi. A un certo punto mi giro e non la vedo più, mentre stavo finendo di preparare lo zaino, si è infilata gli sci e ha cominciato a scendere sulla cresta a nord, verso la sella tra le due cime dell’Intermesoli. “cazz …” Mi infilo gli sci di corsa per partire all’inseguimento, ma Bruno mi ferma “aho mica te ne poi annà così; nun fa lo stronzo come al solito, mò me devi aspettà!”. Eh già cavolo…. ha ragione pure Lui, Bruno, mio figlioccio (sciisticamente parlando). “Mi affaccio solo sulla cresta e ti aspetto”, gli dico. Ho un po’ il cuore in gola, Sara è partita per prima e da sola, non la vedo dove mi aspettavo di trovarla, sopra una derapata delicata in cresta, ho un attimo di terrore. La parete est dell’Intermesoli è lì, a un metro da me e non è un posto che perdona. Faccio altri 2 metri e giro lo sguardo a ovest, in basso verso il Venaquaro …. finalmente la vedo … è già scesa di un centinaio di metri e fa le sue curve larghe, ma composte, tranquilla su questo grande piano bianco immacolato. Ho un moto di orgoglio, manco avessi fatto la Est del Cervino; ho una soddisfazione immensa nel vederla tranquilla scendere da prima per un pendio che solo l’anno scorso avrebbe fatto con difficoltà, piccozza e ramponi. Nel cuore mi si “srotolano” emozioni che non provavo da tempo, ho un sorriso da un orecchio all’altro e una tentazione fortissima di raggiungerla in un attimo; ma non posso, Bruno ancora non si muove, lo vedo che armeggia con gli sci; fremo e mi sto cominciando ad incavolare. Per fortuna arriva Luca … “Per favore, comincia a scendere e dai un occhio a Sara”, gli chiedo. Mentre Lui scende con le sue curve eleganti, finalmente Bruno si muove; Sara è sempre più piccola laggiù, appena prima di una leggera pancia scoperta del pendio che non voglio assolutamente che faccia senza nessuno sotto a “pararla” in caso di bisogno. Come Bruno si muove verso di me, ormai al limite della pazienza, parto come un razzo. La neve è spettacolare, faccio 40/50 curve di seguito senza fermarmi .. Sara mi aspetta e ci abbracciamo … poi passiamo insieme il punto critico, Sara è serena ma concentrata … tutto liscio, non fa un errore, non gira la spalla a monte e riesce a stare moderatamente avanti sugli sci. Tiro un sospiro di sollievo e, mentre ci abbracciamo di nuovo, arriva anche Bruno, sempre un pò goffo, ma sicuro …. che bellezza! I residui di preoccupazione si sciolgono del tutto; ora, davanti a noi, abbiamo 500 metri di dislivello di puro godimento in libertà. La felicità è evidente sui volti di tutti, da Paolo snowboarder di alto livello, a Luca consumato istruttore di scialpinismo, a Maurizio, Marta, Bruno e il sottoscritto …. fino a Sara, una comitiva, oggi, eccezionale. Tutto il resto è prologo ed epilogo, in questi 20 minuti di discesa, abbiamo “bruciato” una quantità di emozioni per un mese di “vita normale”. Grazie Intermesoli, ancora una volta ci hai regalato qualcosa di impalpabile, ma che durerà nel tempo. 11/05/2010 Giorgio |