Gran bell'inizio di stagione, ieri 27-11, in compagnia di Sara e Franco (che ringrazio perchè l'idea della gita infrasettimanale nel "giorno del Ringraziamento" Americano è stata sua) alla Direttissima del Monte Amaro in Majella. Sole splendido, temperatura mite e neve fantastica ci hanno concesso un intervallo davvero unico in queste giornate di vento pioggia e neve che ormai si susseguono da qualche giorno.
Lasciata l'auto al solito posto, 1 Km circa prima di Guado San Leonardo, abbiamo calzato gli sci (Sara le cispole) quasi subito, appena sopra i prati iniziali intrisi di acqua di scioglimento. Gli alberi ancora infiocchettati di bianco e la neve via via più profonda ci hanno fatto ottima compagnia fino a q. circa 1700 dove è iniziata la parte più dura della salita. Infatti qui, la neve profonda prima e gli accumuli di una valanghetta caduta da un paio di giorni poi, ci hanno fatto tribolare fino all'uscita dalla strettoia a q.2200 circa. Da qui il fondo si è fatto più duro con una 15 di cm di neve nuova sopra non perfettamente coesa. Pertanto, lasciati i compagni affaticati dalla prima uscita su neve, ho preferito per prudenza, uscire sui pendii soleggiati e più amalgamati a sin (dx orografica) procedendo con lunghe diagonali senza mai togliere le pelli fino alla cresta (rampant alla fine) e da qui in una ventina di minuti alla vetta.
Purtroppo qualcuno ha rotto il vetro della porta del bivacco Pelino e l'ho trovato in condizioni così così, con parecchia neve dentro e un pò di ghiacchio sulle panche. Comunque, unico abitante del luogo, mi ha fatto un certo effetto e l'inquietudine che ne è conseguita mi ha concesso solo 10 min di riposo; stretti gli scarponi, indossati giacca, guanti e cappelloe mi sono di nuovo avventurato nel gelo verso la discesa, dalla vetta "dritto per dritto" per tradizione, che mi preoccupava alquanto per vari motivi. 1- prima sciata subito sul ripido, 2- rischio valanghe, 3 - gli amici sotto (non volevo seppellire proprio loro).
Mi affaccio con prudenza all'imbocco ancora privo di cornici e vedo i due puntini neri di Sara e Franco già belli in basso, quasi al bosco, quindi fuori pericolo; mi sento già più tranquillo, faccio un piao di curve per saggiare il terreno..... sorpresa: il fondo è duro, gelato, è vero, ma la neve sopra è soffice, è polvere fredda senza il minimo accenno di crosta o lastroni! Una volta tanto sul Monte Amaro non ha nevicato a vento, che bellezza :-). Capisco che il rischio è modesto e con sicurezza via via più crescente comincio ad infilare una curva dietro l'altra in un tripudio di spruzzi bianchi che mi ricoprono quasi completamente. Finito il primo canale, mi sposto sul pendio esposto a nord est (sin. orografica) e la neve è ancora più profonda, ma sempre leggerissima; è una sciata superlativa fino alla strettoia ... solo il dolore ai quadricipiti mi fa fermare ogni tanto a prendere fiato. Intanto i due puntini neri laggiù, si sono fermati ad aspettarmi. Riprendo fiato e pian, pianino supero i 200 m tormentati dalla valanga. Poi altra sorpresa: sempre a sin. la neve in basso ha tenuto; il freddo dei giorni precedenti l'ha conservata e il sole basso non l'ha toccata quasi per niente. E' un'altra serpentina infinita su mezzo metro di neve farinosa fino all'inizio del bosco. Sara e Franco mi abbracciano sono contenti anche loro, per me, ma anche per la loro comunque piacevole gita di pur sempre 1000 m di dislivello in un ambiente di grande fascino. E anche il bosco è una sorpresa, su neve semi trasformata ci consente una sciata ancora gradevole sebbene con qualche pietra in mezzo. Infine, parte su neve, parte su prato, siamo ancora scesi un pezzetto e abbiamo tolto gli sci intorno a q. 1350.
Grande giornata dunque, grazie Franco, grazie Sara per avermi concesso il blitz
Giorgio
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